La Ciaramicola, un dolce della tradizione umbra per Pasqua. |
He lo so, Pasqua è passata, e io come ogni anno non mi sono tirata indietro davanti alle prelibatezze cucinate da mia mamma, come rinunciare a tanta bontà? Ma quest'anno, almeno per la colazione di Pasqua, ci ho messo del mio.
Ogni anno per la colazione di Pasqua ci mangiamo la pizza dolce, profumata all'anice, ne ho memoria da sempre, ricordo che quando ero piccola a mia nonna la regalava "Nestasìa" la moglie di Biribino, che la faceva bellissima e ce la portava incartata con la carta bianca. Profumava di anice e non aveva i confettini o le codette di zucchero decorative con la glassa di meringa. Insieme alla pizza dolce si mangia il salame, la corallina, le uova sode, la coratella a chi piace e la frittata di mentuccia, una prelibatezza che mia mamma ci fa assaporare solo la mattina di Pasqua.
Il tutto, reso ancora più dolce da un goccetto di marsala. La tradizione romana però si è intrufolata e nella tavola di casa nostra fanno la loro bella presenza anche la pecorella di zucchero e la cioccolata calda.
Colazione di Pasqua a casa mia. |
I fiori del giardino e sullo sfondo la confezione della pecorella di zucchero. |
Bhè, tornando alla pizza dolce di Pasqua all'anice, io quella ricetta non ce l'ho, forse posso chiederla a qualche amica del posto, ma non so se me la darà, sono ricette di famiglia difficili da estorcere!
Così, appena ho trovato questa ricetta che sto per scrivere, della tradizione umbra non ho resistito e l'ho voluta provare. Non sono molto soddisfatta del risultato, ma credo che la colpa sia in gran parte mia, che non ho seguito alla lettera la ricetta un pò per stanchezza e un pò per praticità.
Andiamo con ordine. La ricetta è della Ciaramicola, una pizza di Pasqua profumata all'alkermes ricorperta di glassa di meringa e confettini colorati. Il sapore è molto buono e profumato, ma io non ho voluto usare lo strutto come da ricetta e l'ho sostituito con il burro e non ho usato la forma a ciambella richiesta. Per questo credo che ho avuto problemi con la cottura e alla fine si è un pò indurita. Nel complesso però non ne è rimasto nemmeno un pezzettino, se la sono mangiata di gran gusto, quindi l'obiettivo è stato raggiunto.
La ricetta l'ho presa da una rivista che si chiama Torte, la rivista dei peccati di gola che devo essere onesta non mi ispirava molto, invece il risultato è stato buono e credo che riproverò a fare questa torta e le altre ricette di questo numero, il secondo! :-)
La Ciaramicola, dolce tipico umbro di Pasqua. |
Vi passo la ricetta:
TORTA CIARAMICOLA
- 450 g farina 00
- 250 g zucchero
- 100 g strutto (io ho messo il burro)
- 50 g confettini colorati
- 50 g di zucchero a velo (io ne ho usato un pò di più!)
- 3 uova, un albume
- 1 bustina di lievito per dolci
- 2 bicchierini di Alkermes (mia mamma mi ha suggerito di metterne un pò di più!)
- un limone non trattato
- burro per ungere
- pizzico di sale
Ecco come ho lavorato io: ho messo farina, sale, lievito e zucchero nella planetaria con il burro ammorbidito a temperatura ambiente e l'ho avviata per amalgamare tutto, poi a parte ho sbattuto le uova intere con la buccia del limone e l'alkermes e ho unito tutto nell'impastatrice. Quando la pasta è diventata solida, ho tolto tutto dall'impastatrice e ho lavorato a mano.
Ora, secondo la ricetta avrei dovuto fare un rotolo e metterlo nella teglia per le ciambelle, ma non l'ho fatto. Per questo ci ha messo di più a cuocersi. Prossima volta seguo la ricetta.
Tenerlo in forno caldo a 180° per 30-40 minuti. Nel frattempo montare a neve l'albume con lo zucchero a velo, io devo ammettere che non mi si è montato per niente, così ho presto e rovesciato il composto sulla torta appena sfornata, ho messo qualche confetto e ho rimesso al forno, il tempo che la meringa si asciughi.
La mia è stata dentro un pò troppo, perchè ha iniziato a scurirsi un pò, ma alla fine era buona lo stesso.
Stavolta ho fatto un mezzo casino, ma il dolce è venuto buono lo stesso... devo ancora lavorare parecchio!
Ora ai voti, da * a ***:
Tempo:*
Economia:**
Gusto:**
a presto,
Fra'
ciao Francesca! innanzitutto complimenti per il blog, mi piace molto e le tue foto sono stupende! ti rispondo qui così sono sicura che leggi: i macarons sono davvero più semplici da fare che da spiegare, e se hai la ricetta giusta vedrai che ti riescono di sicuro ^_^ per quanto riguarda la conservazione, essendo delle meringhe si conservano bene per alcuni giorni, direi anche una settimana se non li "riempi" subito, perchè una volta messa la farcitura si inumidiscono ed è bene consumarli in fretta altrimenti diventano molli! se invece ne fai molti e non li usi subito, suggerisco di tenerli in un contenitore ermetico e "riempirli" all'ultimo momento! un abbraccio!
RispondiElimina