lunedì 7 marzo 2016

I carciofi in padella

Carciofi in padella.

Se vi aspettate una di quelle ricette della tradizione dove si friggono anche le porte di casa, cliccate in alto a destra e chiudere questa pagina del browser.
Oggi parliamo di una tradizione di famiglia, sì, ma moooolto light! Non perchè non mi piacciano i carciofi fritti, anzi, sono la "morte sua", ma in genere friggo molto poco e i carciofi per me sono pietanze assai rare da mettere a tavola, quindi le poche volte che li compro al mercato, poi li faccio semplici semplici in padella, da gustare caldi come un contorno prezioso.

Mi piacciono quelli che sceglie mamma al mercato e mi piace cucinarli come faceva mia nonna Tomassa. Unica eccezione nella mia cucina, niente aglio. Mi piace avere una vita sociale!

Andiamo con ordine. Partiamo dallo scorso anno, quando per il pranzo di Pasqua mia mamma si è messa a pure giusto due carciofini...
Tutto è iniziato qui, a casa dei miei genitori in Umbria, dove mia mamma ha allestito un tavolo per la pulizia e preparazione del carciofo e io mi sono messa all'opera con lei.

Bastardella e carciofi. Giusto un assaggino!

Scuola di pulizia del carciofo.
Da dove si inizia? Dalla scelta del carciofo. Dice GrandBastardella "i carciofi romaneschi devono essere belli tondi, duretti e con un bel bucco in cima alle foglie". Ok, afferrato. Per pulirli si devono togliere le foglie partendo dall'esterno, fino a quando non diventano tenere, poi si stringe bene la testa del carciofo e si taglia in modo netto l'estremità delle foglie.
Il gambo del carciofo deve essere spellato e tagliato. Infine per evitare che i carciofi sbucciati diventino neri è necessario cospargerli di succo di limone, in attesa di condirli e cuocerli.

C'è tutta una gestualità che mi piacerebbe raccontarvi, a partire dallo stile sicuro e disinvolto, quasi annoiato di togliere le foglie ai carciofi, il succo di limone, prima spremuto e poi strofinato, il taglio dei gambi, tanto quanto basta per poi tagliarlo ancora e dividerlo in due (cosa c'è di più delizioso di un gambo di carciofo tenero?). Ma no, non ve ne parlerò.

Bastardella all'opera.

carciofi sbucciati e limonati.

Carciofi pronti per la teglia. Notare la cassetta di bucce...
Questi carciofi non erano destinati alla padellata. Mia mamma, il giorno di Pasqua, fa sempre i carciofi in casseruola, a testa in giù. Attenzione, non sono i carciofi alla giudia, no no. Sono i carciofi di Enrica, mia madre per l'appunto. Sono la fine del mondo, anche se per i miei gusti è troppo generosa con l'aglio, ma non diciamoglielo se no attacca che senza aglio non sanno di niente.

Anche qui gli ingredienti sono davvero basici: Carciofi, prezzemolo, aglio, sale, limone e acqua. Si cuociono in casseruola e si aggiunge acqua durante la cottura. I carciofi non hanno bisogno di chissà cosa, sono già fantastici di loro. Se la fortuna e la scelta sono dalla nostra parte, appena il coltello affonda nel gambo burroso, si aprirà un cuore delicato e morbidissimo. Se invece il cuore è pungente e spinoso, il carciofo ci avrà traditi!

Carciofi in casseruola.

Ma, torniamo ai miei di carciofi, quelli in padella, semplici semplici.
Ecco la ricetta

Carciofi in padella.

Carciofi in padella


  • 2 carciofi romaneschi
  • prezzemolo fresco
  • succo di limone
  • sale
  • acqua
  • olio evo.


Sbucciare i carciofi, tagliarli a spicchi e tenere parte dei gambi, mettere in padella con olio evo, sale e una bella strizzata di limone. Aggiungere acqua e prezzemolo fresco e lasciar cuocere. Aggiungere acqua fino a quando non si saranno cotti. Servire caldi.

Se non siete degli anti-aglio come me potete aggiungere uno spicchio di aglio... ma senza sono buoni lo stesso.

A presto,
Fra

martedì 1 marzo 2016

Plumcake gigante alla vaniglia

Plumcake soffice.

Una domenica pomeriggio piovosa chiama ora del tè. Ma se la dispensa è vuota bisogna mettere le mani in pasta e fare un bel dolcino. Così ho tirato fuori dalla mia bella libreria appena comprata e messa a punto il mio librone dei lievitati, il libro ciccione per eccellenza. Lui che mi rassicura con preparati dolci e salati da piazzare in forno a gonfiarsi.

Non avevo mai usato la maizena nei ciambelloni, ma guarda caso ce l'avevo nella dispensa, la ricetta la richiedeva... che faccio non provo? Il risultato è stato WOW! Un super plumcake, un plumcakeone, alto, morbido e profumato... anche buono. Quindi, ecco qui la ricetta e il procedimento, che ho seguito alla lettera (stranamente!)

Plumcake gigante alla vaniglia
Super plumcake alla vaniglia.

  • 400 g farina
  • 100 g maizena
  • 1 bustina di lievito
  • 250 g burro
  • 250 g zucchero
  • 1 bustina di Vanillina
  • 1,5 del latte
  • 4 uova
In una ciotola unire farina, maizena e lievito. In un'altra ciotola lavorare lo zucchero, la vanillina, il sale e il burro fuso con una frusta.  Unire le uova uno alla volta, il latte e poco alla volta la miscela di farine. Mescolare fino a quando il composto sarà liscio e omogeneo. Imburrare lo stampo da plumcake, informare in forno caldo a 180° per 40 minuti o fino a quando non sarà cotto (prova con lo stecchino). Il risultato è stato vincente, credo proprio che lo rifarò. Stamattina quando mi sono mangiata l'ultima fetta da madre snaturata, Samuele mi ha detto "Mamma, è passato papà topino a mangiare la mia colazione?" e io... "sì, ti rendi conto che puzzone? Mamma ti porta al bar!"



Sono una vera Bastardella!
A presto, Fra'