mercoledì 1 aprile 2015

Colazione di Pasqua, una tradizione di pochi

Colazione di Pasqua a casa mia. Il Marsala nella brocca di nonna Matilde.

Paese che vai usanza che trovi, ma anche regione che vai usanza che trovi!
Alle porte di Pasqua, la mia festa preferita, voglio parlare con voi della colazione di Paqua.

A casa mia è un'istituzione, non c'è Pasqua senza colazione e non vi venga in mente di dire "ma poi non mangio a pranzo!" perchè c'è tutto il tempo di una passeggiata per prendere tempo e ricominciare a mangiare.

Non mi dilungo sull'origine di questa tradizione, perchè a dire il vero non la so. Io conosco la mia tradizione, quella di casa mia, fatta di fusione della cultura umbro-marchigiana e della cultura romana. Unica certezza è che la mattina di Pasqua ci si mette a tavola e si mangia come se non ci fosse un domani.




Mia mamma apparecchia la tavola di bianco, mette il Marsala nella brocca di mia nonna Matilde e prepara la frittata di mentuccia (le erbe amare, ripete ogni anno come se non ce lo avesse mai detto). La Pizza di Pasqua, tipica della zona (vi suggerisco questo interessante articolo dedicato alla Pizza di Pasqua in Valnerina) troneggia nella tavola in attesa di essere tagliata e mangiata con il salame Corallina e, a seconda di quanti parenti sono venuti a trovarci, altri tipi di salame, ricotta fresca e uova sode.

Se mia mamma è particolarmente ispirata, una ciotola di ricotta sarà aromatizzata con Varnelli e cacao, una prelibatezza per palati esigenti (come il mio). A questa meraviglia di tavola imbandita si aggiunge la cioccolata calda (derivazione romana) e la coratella. Sì, avete letto bene C O R A T E L L A.

Cioccolata, uova sode, ricotta-cacao-Varnelli e pecorella di zucchero.

La mattina di Pasqua ha un rituale tutto suo. Si sentono i rumori della preparazione dalle prime ore del mattino, il profumo della frittata si confonde con quello della cioccolata calda e del caffè (che non può mancare mai). Tutti si alzano e aspettano il momento di mettersi a tavola, sotto l'occhio vigile di mamma, nessuno deve mettersi a tavola prima della preghiera.

I bambini sono lì che aspettano il momento dell'apertura delle uova di Pasqua, i papà e le mamme aspettano il momento di aprire la Pecorella di zucchero e la Campana di cioccolata (tradizione romana).

Corallina, colomba e centrotavola di spezie.

Ogni anno, la storia si ripete ed è bello viverla. Quest'anno per la prima volta Samuele aprirà il suo uovo di Pasqua, consapevole che potrà aprire il suo uovo solo alla fine della colazione. Un'attesa che ho vissuto io da bambina e che ancora oggi mi piace vivere.

Il bello della colazione di Pasqua è che ogni famiglia la vive in modo diverso, c'è chi apparecchia in modo rustico, chi in modo elegante, chi cambia ogni anno.

E poi c'è chi la colazione di Pasqua non la fa. Un vero peccato, io proverei almeno un anno a farla. Ho provato un anno a non farla convinta da un viaggio a Firenze. Ammetto che è stato bellissimo lo stesso, ma la nostalgia del Marsala è troppo per me. Forse, marito se sei alla lettura cogli il messaggio, solo una colazione in un bistrot di Parigi potrebbe farmi cambiare idea per il prossimo anno... o forse no.

Buona Pasqua!
Se vi aspettavate delle ricette in questo post, eccole qua:




Buona Pasqua,
Fra'

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